Finalmente un film differente, distante dal melenso, d’azione e natalizio cinema nostrano. Un thriller “sociale” dai risvolti drammatici e carico di buoni sentimenti e di umanità. Fragasso alla regia e Rossella Drudi creatrice del soggetto e della sceneggiatura, hanno realizzato una pellicola insolita, prendendo spunto dai fatti di cronaca legati all'uranio degli armamenti bellici e la proliferazione dei tumori nell'esercito. Tanti generi mescolati fra loro, dal poliziesco italiano anni 70 al moderno cinema americano, surreale e trash in alcune sequenze ma con il gusto dell’equilibrio, “Le ultime 56 ore” è sicuramente uno degli intrecci più interessanti degli ultimi tempi.
Il racconto diventa grande nel raccogliere altre storie che si mescolano tra di loro con un unico fine: parlare dell’universalità dell’amore. Tante vite che diventano una, ed in ognuna si entra dell’intimità del quotidiano di ogni personaggio. Le vicissitudini di una famiglia da una parte e quelle di un Colonnello reduce dal Kosovo, con alcuni dei suoi “ragazzi”, dall’altra. Non si conoscono, né si sono mai visti prima, ma il destino li porterà ad intrecciare le loro vite perché legati dallo stesso problema, anche se per motivi diversi. Paolo Manfredi (Luca Lionello) è un “Negoziatore” abituato a risolvere casi estremi. Con lui la sua famiglia e le loro vicissitudini, in parallelo si snodano quelle del Colonnello Moresco (Gianmarco Tognazzi) e dei suoi uomini in missione segreta nell’“Operazione 12 Apostoli”.
Una serie di coincidenze che andranno a trasformare la storia in un giallo psicologico, scavando nell’animo di ogni personaggio, mettendo a nudo le proprie paure, e verità nascoste, con un finale a sorpresa. Cast all’altezza della sensibilità della storia e capace di aver reso ogni personaggio speciale, anche se in ruoli piccoli, secondari o di semplice presenza. Applausi dedicati e meritatissimi per Luca Lionello, Gianmarco Tognazzi, Barbora Bobulova, Luigi Maria Burruano, Simone Sabani, Francesco Venditti e Fabio Boga.